Dio ha tanto amato il mondo fino a mandare il Suo Unigenito affinché per mezzo di Lui il mondo si salvasse.

Il percorso di tale salvezza passa attraverso due vie: quella della carne e quella dello Spirito.

Con la caduta di Adamo tutti gli uomini sono entrati nel cerchio malefico della morte. Essa ha la sua origine che non è attribuibile ad Adamo, creato da Dio, bensì al Demonio il quale, impastato di negazione verso Dio, vive di ciò che è: morte!

Adamo, mediante il contatto con il maligno, precipita ed anche egli muta il suo originario stato di immortale per divenire mortale come il suo tentatore. L’astuzia del demonio induce Eva ad ASCOLTARE la sua voce menzognera e, con l’ascolto, anche il consenso diviene alleanza con il NEMICO di DIO.

Adamo e la sua Eva subiscono la condanna per l’adesione all’ascolto della parola menzognera che, operando contro il Dio della Vita, genera il Peccato, il quale conduce alla morte.

L’Adamo di Dio, creato per essere immortale, precipita nel regno della morte, pagando il doloroso prezzo di chi è lontano dalla grazia.

Conosce, nel nuovo regno che l’accoglie, il dolore che lo conduce lungo la sua vita fino ad accompagnarlo nella valle dei morti.

Con la caduta, Adamo perde ogni potere e rimane schiavo del Maligno che lo nutre di falsità e di illusione circa la sua esistenza. L’oblio fa di Adamo colui che non ricorda più da dove viene né dove va e rigetta ogni barlume di Luce che può permettergli di elevare il suo sguardo al suo vero Dio.

Si riveste di materia corruttibile e ne vive le sue leggi. Leggi che vengono dalla sua carne priva del più piccolo potere di sopravvivenza. Con la carne Adamo realizza il suo essere vivente e ne paga le conseguenze quando la morte lo chiama.

La Voce di Dio, però, non interrompe il filo che può risvegliare la Sua Creatura e per mezzo dei Profeti Dio comunica il Suo Volere. Si esprime, annunziando ed accusando il tempo presente corrotto e corruttibile, senza togliere la speranza per uno migliore quale l’avverarsi della fine di tanta tragedia.

Annunzia mediante i Profeti la venuta di un Salvatore e chiede agli uomini di credere alle Sue Parole. Manda, quale azione da vivere, la Legge fatta di norme necessarie per rivedere il proprio stato di vita.

La Legge impone una nuova regola che, purtroppo, la carne non accetta e pertanto non può godere dei benefici che la Legge ha in sé.

E’ la carne che rende la Legge inadempiente perché nella carne il peccato fa “guardare” la legge nella superficie ma non la fa realizzare alla radice.

La carne fa guerra a Dio che la chiama alla sottomissione pur sapendo che solo mediante una nuova legge l’uomo può essere liberato: quella dello Spirito!

Contrasta tutte le carni, mandando il Suo Verbo il quale assume una Carne simile a quella degli uomini, ma del tutto priva di peccato.

Nasce Gesù, il Nazareno, che, con la Sua Carne, CONTRASTA totalmente tutte le altre non aderendo MAI alla legge del peccato e, pertanto, alla conseguenza che è la Morte.

La ragione della Sua Incarnazione la si vede quando quella carne di natura Divina SI OFFRE per raccogliere in Sé tutti i peccati degli uomini ed arrecare l’adempimento alla Legge di Dio che attendeva tale giustizia.

Con le tentazioni Gesù riscatta ogni adesione al tentatore e con l’OFFERTA ad essere la Carne che crocifigge il peccato libera l’uomo dalla condanna eterna, che è la morte eterna.

Con il Suo Sacrificio vince la morte Risorgendo e riveste l’uomo di nuova Luce, mandando il Suo Spirito. Ristabilisce così la Giustizia nel neutralizzare il maligno e le sue seduzioni mediante la Legge dello Spirito che apre la mente al Pensiero di Dio, fortifica la Volontà indebolita dell’uomo e lo rende partecipe nell’attuare con pienezza il progetto che in Gesù Cristo Vince: ottenere la Vita Eterna!

La Legge della Carne nulla può dinanzi al contrasto della Legge dello Spirito e, pur facendo guerra alla Forza Divina, non ha più potere di devastare l’uomo nella ferocia del suo regno. Le Sue tenebre subiscono l’INVASIONE.

Potenti di Dio che realizza, chiamandoli uno per uno, gli uomini che sarebbero usciti dalla prigionia eterna. Li chiama per nome e nel Suo Nome li libera dal peccato e dalla morte.

Lui, Gesù, pur non avendo MAI aderito al peccato, attira su di Sé tutti i peccati degli uomini e, pertanto, subisce la loro stessa fine. Dio, però, lo Glorifica e nel buio della morte gli concede con la Forza del Suo SPIRITO la vittoria sulla morte stessa. Tale vittoria diviene l’eredità di tutta l’umanità che, incontrando Gesù, lo segue e RINASCE così a nuova vita.

La morte giunge, ma ormai non ha più il potere di tenere prigioniero l’uomo per l’eternità perché lo Spirito di Resurrezione – che Gesù ha concesso – farà di ogni mortale una creatura degna di Risorgere e lasciare per sempre la valle ove le lacrime di tutti gli uomini sono divenute oceano di sangue e di dolore.

Il tutto sarà solo un passato perché l’AMORE di Dio ha liberato la Sua Creatura da ogni legaccio antico e lo ha reso degno di essere Figlio per mezzo del Figlio nel quale l’umanità può elevarsi cantando Padre Nostro che sei nei cieli!

A Dio ogni ringraziamento.

 

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