C’è, nella bellezza temporanea della vita dell’uomo, il Segreto della Eternità che si svela solo quando si libera dalla parzialità della vita.

Vita e Vita Eterna sono in realtà due momenti ben distinti sia nella nascita che nel mantenimento e nella fine. La vita, quella che fa dell’uomo un essere con caratteristiche viventi di nascita, crescita e morte, vive nel suo mondo che le è naturale solo se rimane in esso; la Vita Eterna, contenuta in ogni mondo, REGNA nella convivenza, e nella separazione poi, da qualsiasi espressione di vita. L’una è vincolante a se stessa ed alle sue caratteristiche, l’altra è ciò che è, a prescindere qualunque altra forma di esistenza.

La vita non può essere quella Eterna; quella Eterna può essere in sé anche la vita!

E’ emergente il fatto che l’una è senza dubbio limitata rispetto all’altra e, di conseguenza, colui il quale sa di possederle entrambe cerca di soffermarsi e riflettere su quale delle due puntare l’obiettivo della propria ricerca e in quale delle due mettere radice.

In realtà, l’uomo già è Vita Eterna in quanto è nell’Eterno il suo respiro e la sua vitalità, ma non ne è cosciente. Crede spesso di trovarsi nella vita perché essere umano e trascura il suo essere divino.

Dice la Scrittura (SACRA e PERFETTA) "Voi siete Dei".

E’ pertanto vincolante la nostra esistenza alla nostra Deità. Noi, uomini di vita terrena, siamo Dei ed essendo tali siamo Eterni.

Partire dalla certezza – che non fa perdere tempo in ricerche vane – che gli uomini sono Dei, vuol dire iniziare a vivere in una identità acquisita di divinità. L’uomo è nato già eterno perché eterno è il "Genitore Divino" che l’ha reso visibile. Iniziare, quindi, dalla certezza della propria divinità vuol dire essere già nella Eternità.

Così come il suono va emesso per essere ascoltato e la luce va realizzata per essere vista, anche l’Eternità va vissuta per essere testimonianza. Esiste l’eterno in chi vive nel Suo Eterno e la sua stessa vita ne rende testimonianza.

Gesù dice del Suo Eterno di non credere "se l’uomo non vuole" alle sue parole ma, almeno, di credere ai fatti operanti che in Lui c’è la Vita Eterna e ciò che fa E’ LA VITA ETERNA. Scoprire in noi l’Eternità nella limitata vita terrena vuol dire realizzarci nella universalità ed essere coscienti di appartenere al Regno delle certezze che non tramontano ma che conducono alla Visione della Vita UNIVERSALE.

Si dice che l’Universo è ricco di ciò che l’uomo ha scoperto e di ciò che l’uomo ancora non conosce ma, non si dice che l’uomo è nell’universo ogni conoscenza se in sé si ritrova quale Energia Divina nella certezza della propria Eternità.

Dice Gesù: "Prima che Abramo fosse Io Sono". Eterno è il Suo Parlare; Sublime e Maestosa la sua certezza; Ricca e invitante la Sua Essenza.

Quale Uomo – se non l’UOMO VERO DI DIO, Colui il quale sa di essere Dio – può dire senza alcuna titubanza: IO SONO!

In tale presentazione non c’è solo il farsi vedere ma il farsi seguire quale Dio.

Dio vuole che gli uomini seguano Dio perché a Dio appartengono ed a Lui sono legati per Creazione che Eterna è in quanto è dall’Eterno Creata. Con l'’Emmanuel "Dio con noi" c’è l’invito esplicito di Dio nell’Uomo a far cambiare agli uomini quella umiliante e rassegnata condizione di essere uomini senza alcun potere di divinità.

Dio in prima persona ci chiama per nome "Figli" e nei figli chiama se stesso ad essere visibile e presente nella VERITA’.

E’ falso l’uomo che si definisce vivo senza essere in sé prima Eterno; è falso l’uomo che crede di muoversi senza aver trovato in sé l’energia del Movimento Eterno della Vita; è falso tutto ciò che limita il corso del Fiume Sacro che non ha confini se non nell’Oceano Infinito di Dio, Padre Creatore.

SIAMO DEI; è questa la risposta al nostro UOMO DIO che ci chiama così al nuovo ascolto della SUA PAROLA non più quali esseri carnali e mortali, ma, quali esseri Spirituali con facoltà che solo nello Spirito risiedono. Ascoltare Dio da Figli di Dio non è presuntuoso ma è l’unica condizione che ci mette nella SINTONIA di chi vive sulla terra ma non è della terra. Eleviamoci, quindi, nella certezza che le nostre orecchie hanno udito; i nostri occhi possono vedere; le nostre gambe possono correre nella Parola che Gesù ci trasmette e che in noi – e solo in noi – deve prendere posto.

E’ così forte il grido dei tifosi se la palla entra e nella rete la vittoria segna l’avanzamento della squadra. E’ ancor più forte che la Parola di Dio entri in noi quale rete assorbente e che Lui e solo Lui possa godere, urlando nella Gloria che i suoi figli accolgono la Sua Parola ed in Essa Dio Vince, riprendendo l’uomo quale sua Creatura Eterna e Divina.

Alba Di Spirito

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