Pensare di essere la Penna di Dio era, per Teresa, un vero tormento per la Luce che da Lei fuoriusciva. La lettera nelle parole non poteva produrre quel suono che raggiungeva limiti infiniti nella conoscenza del Suo Dio.

Essa, lettera, portava il Suo Volo tra le righe che potevano offrire solo il ritmo nuovo di una melodia infinita ma non l'infinito stesso. Il dolore, che rileggendo i suoi scritti fuoriusciva da Lei, non era per l'incapacità di non essere veritiera nei fatti e nel pensiero, bensì di non saper trasformare perfettamente le parole in Parola: cioè in perfezione totale.

E' il dolore di tutti i veri servi di Dio quello di non poter dare gratuitamente tutto ciò che si riceve altrettanto gratuitamente. Si vorrebbe non usare alcun mezzo per esprimere la Luce se non la Luce stessa che fuoriesca nel Suo splendore. Si vorrebbe fare silenzio assoluto per non offuscare, anche se in minima parte, quel Bene che è Perfetto e Sublime solo in se stesso. Si vorrebbe non esistere se non per adorare fusi solo nella comunione ed assuefazione dell'Uno verso l'Altro.

Si sperimenta, però, che proprio lo Stesso Bene, Dio, è in grado di farsi piccolo e di restringere il Suo Infinito nel Finito di ogni cosa per essere là dove il Suo Posto lo chiama nella Sua Creazione e nelle Sue Creature.

Così, Teresa, serva del Bene Supremo, opera quel servizio, usando i mezzi poveri della carta, della penna, delle parole che, visti con Benevolenza del Suo Sposo, anche se limitati, riescono a trasmettere quel dono eccelso che è l'illuminazione.

Nei suoi scritti la Luce viaggia per essere vista dagli umani, poveri e affamati di quella Giustizia che solo la Luce Vera può colmare.

Teresa, con lo Spirito della Luce Vera, quella del Suo Eterno Signore, Gesù Cristo, illumina le coscienze, portandole alla Verità che ha il sapore certo della perfezione solo in chi vi si addentra.

Lei, la Serva della Luce, non sa quanto sia grande per i suoi simili quel tesoro che dietro all'inchiostro si cela per essere rivelato nelle coscienze.

Lei vive nella Speranza che il suo donare possa essere di utilità per la gloria di Dio mediante la crescita delle coscienze e il risanamento delle anime.

Vuole portare le pecorelle al Pastore che a Lei ha affidato e vive solo per quel fine. Lei mangia in Lui tutto ciò che di Lui possiede e dà per farsi mangiare.

Questa è la suprema Verità che fa di Lei la dotta perché non c'è dotto di Dio che non sia vero servo per quella gloria che deve tornare a chi merita di possederla; a Dio Padre donatore Assoluto della Vita Eterna

Alba Di Spirito

Autore

Di Admin

Lascia un commento