Si dà per scontato che i Cristiani siano di Cristo, ma il tempo ha dimostrato che i Cristiani conoscono poco Cristo. Nella ultima generazione, cresciuta nel benessere ed affogata nel mare dell’ultima moda, il Cristiano si ritrova con la più alta identità senza apprezzarne il contenuto.
Gesù, il Cristo, appartiene al bagaglio delle nonne, delle mamme (non troppo giovani), delle suore e dei preti nei quali Gesù ha formato la “Sua Parrocchia”, come fosse un mandriano nel proprio recinto. C’è un popolo che gli appartiene, che dall’esterno fiuta il Suo odore e ne prova rifiuto al punto tale da proteggersi con barriere architettoniche ultra insonorizzate, quali il mondo della cultura, delle discipline che offrono paradisi fantasiosi e vuoti, il mondo della attenzione ad ogni forma di proposta che soddisfi il proprio IO ed ammaestri secondo l’IN.

Gesù è OUT, fuori dall’uomo moderno ed attento ad essere il primo nelle novità, qualunque esse siano. Non importa se spira il vento delle proposte indecenti, purchè spiri. Non importa se non si sa nulla di se stessi, purchè si sappia qualche cosa che sulla terra faccia “notizia”. I Cristiani vivono così in un mondo ove la pace non è quella VERA, la cultura non è la sapienza, la scienza non è la Conoscenza di Dio nella verità dell’essere Cristiani.

E’ tangibile che in tale occupazione il Cristiano lo è solo per una casuale e (non si sa cosa) forma di qualcosa di cui non se ne conosce lo spessore. E’ nel programma di una forma “antica” che si “pratica” il Battesimo, svuotato totalmente di contenuto nella conoscenza di coloro che si apprestano a realizzarlo. Si va… solo per poche ore e poi nulla più. La prova che tutto ciò risponde a verità la si può cogliere dalla inesistente testimonianza sulla “Persona di Gesù”. La Sua Vita non è sulle labbra del Cristiano, che è tale solo perché è testimone di Cristo.

Poche parole sussurrate in Chiesa ove il recinto protegge la messe privandola così di operai ad essa necessari. La “Vergogna” di testimoniare Gesù nasce dalla ignoranza di Lui quale datore della vita e portatore della Salvezza. Parole che non hanno radice nell’uomo che non testimonia. E’ impossibile non portare la Buona Notizia della Salvezza in Gesù se la si è sperimentata nella semplice dipendenza a Gesù stesso. Nasce il testimone, poi definito Cristiano, dall’ordine che Gesù stesso dà a Coloro che lo hanno conosciuto e che lo avrebbero poi servito, dicendo loro di andare a testimoniare la Sua Vita fino agli ultimi confini della terra!
Escono dalla Galilea i Giudei che, “pieni” di tale ordine, nella semplicità della donazione della Vita del Cristo, portano le coscienze alla Conoscenza di Lui. Non si può trascurare la forza che Gesù dà ai Suoi Testimoni, quella dello Spirito Santo, che li rende pieni di poteri e di umiltà nel servizio alla Luce. Nel testimone c’è il primo impiego della vita, tutto il resto è raggio che fuoriesce dal Sole della Parola che vive seminata dalla predicazione.
La Pienezza dei tempi è proprio tale semina che, regalata al mondo, produce quegli effetti che nei tempi sono stati motivo di grande gioia: gli uomini divenivano in Essa nuovi e ricchi di Luce. Si apre la mente del mondo con la diffusione della Parola la quale, essendo di Dio, porta in Sé ogni frutto di Bene. Bene nel Pensiero; Bene nella Parola; Bene nelle azioni. Se il testimone di Gesù non viene riconosciuto quale Cristiano vuol dire che non dà di Cristo ciò che Cristo realmente E’.
Meraviglia il testimone di Cristo perché la Sua testimonianza lo rende INTERPRETE e non solo narratore. E’ coinvolto, il testimone, con la Fede che dalla Parola nasce ed in Essa la forza di Cristo viaggia senza conoscere mai la Parola FINE. Testimoni nella Fede in Gesù Cristo quali CRISTIANI per il mondo che ascolta.

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