Tutti coloro che vogliono essere chiamati “maestri” debbono realizzare non solo la conoscenza di tutte le cose, ma anche la SAPIENZA che in esse è contenuta.

Con la conoscenza l’uomo sa chi è e cosa lo circonda; con la SAPIENZA l’uomo ESISTE e realizza la VERITA’ TUTTA PER INTERO, perché priva di interruzione. A quella Natura che, saggia nella verità, si perfeziona il non finire delle cose semplicemente continuando ad essere.

Gesù è il MAESTRO perché non ha mai cessato di essere e, al di sopra di ogni rivelazione eterna nella temporaneità della vita terrena, Lui, l’Eterno, realizza ciò che dice di essere: il Figlio di Dio.

La vita continua oltre la morte non solo nella trascendenza della creatura, ma anche con la partecipazione totale della Sua immanenza.

Lui, il MAESTRO, sa quale è la VIA della RESURREZIONE per essere nella vita, la VITA che, oltre la morte, VIVE, perché Tale è.

Ogni uomo, che in Lui vuole essere portatore di Verità, si ferma nella sua reale condizione di vita. Infatti, qualunque illuminato, anche il più elevato, rimane sulla terra nella sua piccola natura umana, pur elevandosi con lo Spirito oltre ogni confine e trapassando ogni cielo.

Può, pertanto, la creatura che ammaestra realizzare il divino nell’invisibile del sé, ma non realizza la totale VERITA’ fino a quando anche la sua carne (materia) non diviene vita eterna, al di sopra di ogni tempo e, pertanto, di ogni interruzione di ciclo.

Nello Spirito la “CATTEDRA” non può presiederla se non Colui che è PERFETTO come è PERFETTO il PADRE SUO CHE E’ NEI CIELI. Lui, che dal PADRE VIENE GENERATO e non dalla terra viene composto materialmente, è già la VERITA’ TUTTA PER INTERO, proprio per la NATURA DIVINA che possiede.

“Dal Frutto si vede l’albero”, dice Gesù. Se il FRUTTO è buono, l’albero è buono; se il frutto è cattivo, l’albero è cattivo. Ora, se la vita terrena ha come frutto perfetto la VITA ETERNA, non vi può essere altri ad ammaestrare nella LUCE VERA, quella che illumina tutti gli uomini, se non Lui, l’Origine e la Fine di ogni cosa. In Lui, Gesù, la vita ritrova non solo nei pensieri, parole ed opere, bensì nella trasformazione risolutiva dell’essere eterni, quella UNITA’ che porta la creatura ad elevare a Dio la conoscenza che Lui, il Padre, è veramente la VITA ed esclama nella realizzazione totale della Sua Persona: “Abbà, Padre!”.

Vuole, Gesù, essere al posto di Colui che non ha altri che possono rappresentarlo, perché non è da Lui che discendono, Dio Padre; e con Autorità impone la Sua Identità di UNICO MAESTRO, perché solo Lui è la Pienezza e la visualizzazione di Dio in terra.

E’ scritto: “Voi siete Dei” e Gesù sottolinea questo anche per quella povera umanità caduta nella disgrazia della sua perfetta unità.

Anche il creato di Dio, e ciò che in esso è contenuto, è in Dio: Dio; ma, nel tempo che si sta esprimendo quale susseguirsi delle stagioni e, pertanto, dei momenti temporanei e conseguenti l’uno all’altro, quella creatura lascia, perché è ormai anche essa tempo stagione di sé, ciò che la rende visibile per essere solo nella trasparenza delle cose.

Gesù, invece, non lascia di Sé alcun tempo ed ogni stagione, in Lui quale tempo, non ha fine perché, esse stagioni, sono fuori dal minuto che fa della giornata l’uomo che termina la sua corsa.

Gesù è il senza tempo nel tempo e, in questo, VERITA’ TOTALE, dimostra di Essere Colui che è, che era, che viene: il Cristo; l’alfa e l’omega, il solo ed UNICO MAESTRO!

Alba Di Spirito

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