Nulla esiste se non creato e nulla di tutto ciò che è stato creato è privo di esistenza. C’è una dipendenza assoluta fra l’Essere, il Creatore, e il creato Sua creatura.

Il dialogo fra Colui che crea e colui che da Lui viene creato si chiama preghiera.

Essa ha origine sin dalla prima scintilla che ha dato vita alla creazione. Nella Parola Dio dialoga con il Suo Sé, annunziando l’opera che nella Parola stessa si realizza. Continua poi a testimoniare che tutto era cosa buona ciò che da Lui era stato creato e nella Sua testimonianza il legame dell’opera con Colui che l’aveva realizzata.

C’è, quindi, nell’emissione di pensieri, parole ed opere “quell’intesa” che rende la VITA BUONA secondo il buono di ogni pensiero, di ogni parola, di ogni azione.

Il buono testimonia che l’opera è di Dio ed in Lui regna la vita.

Così come il Sole gratuitamente manda la sua luce senza guardare dove farla penetrare, e così come la terra da lui baciata risponde, facendo esplodere ogni fiore, ogni particella che si esprimerà vivendo, tale è la preghiera.

Essa è l’incontro fatto di Donazione che, a prescindere l’uomo e la sua volontà, deve rientrare con l’effetto che il Donatore ha su di lui prodotto.

Quando i discepoli chiedono a Gesù di voler imparare a pregare, Gesù risponde così:

“Nulla ha valore se ciò che dite o ciò che fate non torna da Colui che vi ha reso possibile sia il dire che il fare: Dio”.

“Nulla ha valore se non è Lui stesso, Dio, a confermare il buono di ogni pensiero, parola ed opera che dall’uomo fuoriesce”.

“Nulla ha valore se l’incontro d’amore (preghiera) non ha costruito l’Unità che rende i due una cosa sola”.

Gesù indica, pertanto, il luogo ed il modo affinchè il momento solenne dell’UNIONE avvenga nella più elevata estasi. Raccomanda il raccoglimento e la solitudine e il desiderio di essere solo per Dio, con Dio, in Dio. Lui, il Creatore, conosce già ogni cosa della Sua creatura ma così come testimonia la Sua Parola affermando che vide che era cosa buona, anche l’unità va testimoniata.

Gesù raccomanda di non perdersi nei vicoli delle cose umane, ma di elevarsi direttamente alla Fonte perché è della Fonte che l’uomo ha bisogno per godere del suo stato di creatura. Dice, pertanto, il Maestro ai Suoi discepoli di pregare così:

“Padre Nostro,

che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra …”.

In questa prima fase della preghiera la creatura si trova solo ed unicamente con il Suo Creatore ed a Lui affida quel regno che solo di Lui è la vera appartenenza.

Continua, poi, la preghiera con l’innesto che permette alla piccola Luce di comunicare i bisogni e le vere esigenze di un figlio della Luce. Continua così:

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male e così sia!”.

Ogni cosa in Essa, preghiera, è già menzionata. L’uomo che non sa cosa e come chiedere a Dio la Sua Visibilità, Gesù la realizza e rende facile agli uomini il dialogo d’amore fra lo Sposo e la Sposa.

Occorre seguire le indicazioni del Maestro per giungere alla META della conoscenza di Dio. Lui sa la Via perché è la VIA ed in essa ogni passo è scritto con le parole da Lui stesso annunziate.

Si parla per non dire nulla; meglio parlare con la certezza che si è detto tutto.

A Dio l’ascolto e la gioia di aver compreso Colui che di Unità ne è Maestro.

Alba Di Spirito

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