Realizzare il “sogno” di Abramo vuol dire cercare la VERITA’ che libera definitivamente il popolo dalla schiavitù del passato.

Gesù esorta gli uomini dicendo di rimanere fedeli alla Sua Parola per essere Suoi veri discepoli; la Sua Parola è Verità, pertanto Essa, Verità, li avrebbe resi liberi.

C’è un filo conduttore fra il Padre della Fede, Abramo, e la Luce della Promessa, Gesù.

Tra i due c’é la Libertà che va perseguita e raggiunta attraverso il “Segui” che Dio dà.

Abramo segna il punto dal quale l’uomo realizza quella prima pietra sulla quale si costruirà la “PRIMA FEDE” necessaria per maturare quel frutto che sazierà la fame di Dio negli uomini.

Con Abramo il seme della Promessa trova la terra che lo farà maturare quale Via per riconoscere Colui che doveva segnare nella novità Assoluta l’inizio di una nuova Fede, quella che ha quale immagine non il Dio di Abramo, bensì l’UOMO sul quale quel Dio si è compiaciuto: Gesù!

Il fiume, che dal Padre della Fede nel Dio invisibile, cessa la sua corsa con Giuseppe, non ha alcun altro letto ove proseguire perché il suo corso doveva segnare la Via per poter trovare l’inizio della NUOVA ERA.

Giuseppe, designato ad essere sposo di Colei che diviene la NUOVA TERRA per il NUOVO SEME, è l’ultimo riferimento che i conoscitori della Parola di Dio riconoscono quale punto di arrivo di tutta la forza di Abramo e della Sua Fede.

Con Giuseppe muore il grande e primo Padre che ha mantenuto per millenni il Parlare di Dio ed ha esortato l’umanità a seguire quel parlare non con segnali umani, bensì con Segni Divini e straordinari.

Tutta la forza di Abramo si esaurisce in Giuseppe che, nella Sua stirpe, fa il punto sul quale l’umanità fissa lo sguardo per riconoscere Gesù quale Messia.

Non è da Abramo e dalla Sua discendenza che nasce Gesù, ma in Lui rimane solo quale promessa che con Giuseppe si realizza perché è Giuseppe che porterà i segni dei tempi di Abramo e della Sua Via.

Lui, Giuseppe, è il compimento finale della fede di Abramo e la sua paternità acquisita per essere di Gesù il Putativo di Dio, testimonia che la Via Straordinaria è tale perché il suo Gesù non nasce dal suo seme, bensì è il frutto della promessa che Lui porta quale discendenza della sua stirpe.

Gesù è NUOVO e la Sua nascita non ha legami umani se non nel valore della Parola data da Dio ad Abramo.

Lui è la Discendenza che non ha nelle vene il sangue di Giuseppe, né, pertanto, della stirpe di Abramo stesso, ma ha nella Sua carne il Sangue diretto di Dio stesso.

Lui, Dio, è Suo Padre e lei, Maria, è Sua madre. Giuseppe è, fra i tre, la Promessa realizzata, quale ultimo riferimento certo. Non poteva un così grande momento non avere una figura altrettanto grande quale quella di Giuseppe. Forse qualcuno nella sua stirpe gli fa intuire di essere Lui la stella che avrebbe illuminato la grotta di Betlemme, per far riconoscere agli uomini che quel nascituro dalle sembianze umane in realtà era il frutto solo della Promessa e del Patto che Dio aveva fatto a Colui che ancora oggi non può non essere l’alba della giustizia che illuminava il mondo solo con la luce della sua straordinaria certezza che Dio avrebbe provveduto a tutto ciò che sarebbe stato necessario.

Caro e dolce padre Abramo, e meraviglioso Giuseppe, ultimo punto di quella lunga via che nella speranza ha mantenuto vive le coscienze, riempiendole di quel Dio che sarebbe venuto a visitare il mondo e che Lui avrebbe abbracciato con la forza di tutti i tempi che morivano per essere stati vivi solo per l’attesa della nascita del MESSIA.

Muore Giuseppe, quale ultima scena, ma la sua morte non confonde la volontà di Dio che inizia a vivere salutandolo dolcemente, con la riconoscenza di averlo saputo accogliere degnamente, oltre qualunque capacità umana.

Alba Di Spirito

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