C’è un bene comune che non lascia spazio ad alcuna necessità se non allo stesso bene: è il bene dell’unità. In esso si identifica la certezza dell’UNICO DIO, senza il quale ogni espressione vivente sarebbe in se stessa disgregata.

Il corpo umano, nella sua materia, si esprime nell’unità delle sue cellule. Esse, componendosi, formano i tessuti e dai tessuti l’organo che si visualizza e vive. E’ facile comprendere che esse, cellule viventi, non potrebbero essere tali se non avessero in sé la vita, ma quale vita potrebbe esprimere se non componessero il corpo? Così, in tutto l’universo ciò che accomuna ogni parte di esso è l’unità fatta di unico valore capace di reggere i regni ed esso è l’unione che la forza dell’unità produce.

Dio, Unico Dio, puntualizza nella Sua Legge che non c’è altro Dio al di fuori di Lui e che Lui è l’unico. In Lui non ci sono parti da comporre perchè Lui è l'UNO.

La forza della Sua Esistenza sta proprio nella Sua Unità ed ogni principio vivente è visibile perché è l'unità di Lui, Dio, che in esso vive. Nella distinzione dei corpi l’unità è ancora più presente perché essa è sotto forma di Energia visibile solo nella applicazione della Legge dello Spirito. Mentre la materia è già unita dalla materia stessa che vive, l’unione delle materie vive dalla applicazione della Legge che non si vede se non nella sua applicazione.

"Beati coloro che credono senza vedere" dice Gesù; il che vuol dire che l’uomo ed ogni espressione vivente sono superiori alla loro stessa natura solo se entrano ed applicano la forza che sta nella energia non di vita materiale ma di vita spirituale.

In ogni espressione c’è lo Spirito che la vivifica ma esso, Spirito, cessa di regnare quando la materia ha esaurito la propria missione. Si verifica, così, la scissione dello Spirito dalla materia e quest’ultima entra nella sua scomposizione.

Nella unità, che Spiritualmente lega i corpi, tale scissione non avviene perché non è legata ad un ciclo materiale bensì ad una legge immortale, quella del Verbo.

La Parola e la Sua legge sono nella non visibilità delle cose ma vivono in esse e le eternizzano fuori di esse.

Gesù è il Verbo che si incarna fuori dai corpi già esistenti ma in Lui, ogni corpo, unito dalla Sua Parola, trova la Vita, quella eterna.

Gesù e il Padre suo erano una ed una cosa sola nella attuazione della Parola che si era espressa quale vita di carne nell’uomo e che troneggiava quale ricchezza divina nella attuazione della stessa da parte dello stesso Uomo.

Così, ogni certezza che nessun corpo può essere diviso se legato dalla Parola, ci viene dalla Parola Stessa che garantisce nella Sua Unità la Vita eterna.

Vivere in carne non vuol dire morire di carne ma essere nella carne portatori di eternità.

La dissociazione, che nel male ha causato la fine della Unità, va sanata con la conoscenza che, al di fuori della stessa Unità, ogni corpo muore a se stesso e non crea forza. Ma, se la materia comprende che oltre ad essere in sé materia è energia di ricerca di vita, allora essa, nella sua espressione di vita, vive e si eternizza, vivendo con ciò che al di fuori le viene annunziato. Quando Gesù chiama le genti per ascoltare la Sua Parola, non fa altro che invitare ad essere eterni e quando propone l’adempimento della Parola stessa non fa altro che concludere l’unico lavoro che l’uomo fa su questa terra: essere operai della Unità per essere Vita nell’universo di Dio che è Vita.

Credere che solo con il Suo insegnamento si può essere eterni è garantito da San Paolo che ci assicura che, per mezzo della fede, saremo salvi e che la Fede in Cristo Gesù, e per tutti coloro che in Lui credono, è garanzia di Vita immortale.

Fede nella Parola è forza di esplosione di energia Divina; pertanto, divenire creatura di Fede vuol dire divenire Figli di Dio nella eredità della sua più preziosa realtà che è la Sua Immortalità.

Immortale nella Vita e non immortale nella morte.

Non credere in Gesù quale immortale nella Vita fa sì che l’uomo rimanga nella cecità della sua potenzialità di superamento della morte e che in essa, morte, trovi l’espressione che non conduce ad altro che ad essere privati di ogni bene.

Rimane nella morte la sua certezza di morte e della sua eternità, senza alcun divenire alla eternità della Vita.

Perché morire se non per vivere?

Ed è così che l’uomo ritrova l’eternità della Vita; morendo nella illusione che la morte possa perdere la propria certezza per essere in essa altro; ma quale certezza in lei se non la sua disgregazione nella sua non unità di Parola?

E’ nella fallacità della sua parola che si perde nella nullità ma che vive quale dissociazione di un regno senza respiro.

Gesù, nella VERITA’ della SUA PAROLA, fa rientrare ogni dissociato ad essere una ed una cosa sola con la Vita.

Via, Verità, Vita su questo universo sono l’uno di Dio che in Cristo, Signore nostro e di ogni creato, si esprimono nella pienezza della Resurrezione.

Alba Di Spirito

Autore

Di Admin

Lascia un commento