L’albero ha le sue radici ancorate nella terra dalla quale prende il nutrimento che gli serve e dal quale troveranno, i fiori e poi i frutti, la forza di esplodere.

Il legame fra terra e radici è molto chiaro: l’una (la terra) si lascia succhiare per vedere il suo tempo evolversi nella trasformazione delle sue sostanze.

Gli elementi che dona divengono quei frutti che porteranno sempre la sua firma.

C’è, quindi, una evoluzione di sostanze e una trasformazione di forma.

Pur restando immutate le sostanze, la forma cambia. Così, la dipendenza che c’è fra ogni regno fatto delle medesime sostanze si completa, prendendo nuove forme. Vuoi la roccia, vuoi l’albero, vuoi gli animali, vuoi gli uomini … vuoi!

Interrompere il mutamento della forma nella evoluzione della sostanza, vuol dire essere ammalati di sterilità. L’uomo, sostanza che dalle sostanze ha ricevuto la sua forma, dove sta offrendo la sua composizione per essere visibile nella sua continuità?

E’ nella sterilità della sua ultima specie che ha posto la sua certezza o nella continuità oltre il suo essere carne che realizza la sua vita?

La roccia “forse” non sa che è nell’albero; l’albero “forse” non sa che è nell’animale; l’animale “forse” non sa che è nell’uomo; l’uomo “forse” non sa di essere …

Può l’uomo dire che la roccia è l’albero, l’albero è l’animale, l’animale è l’uomo perché riesce a vedere dietro la sua storia quel processo che fa della natura un albero fecondo, ma se non sa trovare la continuità alla sua vita, rimane imprigionato nella sterilità che pone fine all’unica ragione per cui Dio è Dio: la continuità di se stesso all’infinito.

Se l’uomo ferma la sua attenzione, cade nel baratro della falsa interpretazione della vita e vive non per l’assoluto della verità che è nella normalità del processo vivente.

Gesù è venuto ad insegnare agli uomini che c’è la continuità nella evoluzione della nostra materia, ma che essa è strettamente collegata allo Spirito che in lei vive.

Con l’uomo il ciclo delle cose visibili cambia di sostanza, pur mantenendone la caratteristica. La biologia umana non ha altra terra se non quella dello Spirito su cui far penetrare le sue radici per essere visibile nella nuova forma.

Così, Gesù, pur essendo uomo come tutti gli uomini, non ha fatto di Sé e della Sua Vita il punto finale, vivendo solo per ciò che la terra gli aveva prodotto, ma elevando Se stesso al nuovo essere che già in Lui esisteva. Dimostra, Gesù, che, avendo le Sue radici succhiato linfa pura che veniva dal Suo Spirito, la Sua Forma diviene anch’essa Spirito, pur restando materia.

Materia Spiritualizzata è la nuova carne che fa dell’uomo il portatore della potenza di Dio che non si arresta se non quando tutto in Lui si eternizza nella massima potenza e nel massimo splendore.

Con Gesù l’uomo sa di non essere sterile e di non dover subire la sorte della sterilità. In Lui continuiamo ad essere quel meraviglioso processo di Vita che ci rende una ed una sola cosa con Colui che ci ha creati: DIO!

Alba Di Spirito

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