Io sono l’Alfa e l’Omega.
Con queste parole inizia e finisce il Nome di Colui che tutto può: Gesù! Contiene il Suo Nome ogni tempo che tocca ogni luogo ed ogni cosa.
Come il suono giunge e prosegue la sua onda per toccare nuove méte, così è il Cristo dei tempi. Egli è Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente.
In tutto ciò c’è l’Oceano Infinito di Dio in tutta la Sua trascendenza che si fa immanenza.
Colui che non ha Tempo si manifesta nel tempo e, nel luogo della Sua Nascita, segna l’inizio dell’Era che porterà il Suo Nome fino alla fine del mondo.

E’ la venuta del Messia, il Dio fra gli uomini, la ricorrenza che fa segnare l’anno di grazia, ed è altrettanto visibile la nuova venuta apocalittica che segnerà nella Potenza della Sua Persona la Fine della Storia umana e l’inizio del Regno del Figlio.
E’ scritto di Lui nell’Apocalisse di Giovanni: “Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà; anche quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto”.
E’ Gesù che si ripropone quale realtà visibile, proprio come a Betlemme. Si può quasi segnare il momento quale Alfa in Betlemme ed Omega nella Sua nuova venuta.
Gesù che nasce sulla terra venendo dal cielo e Gesù che, sempre sulle nubi, si fa vedere. Certamente è nell’alto dei Cieli il Suo Regno ed essere Re di tanta ricchezza fa di Lui il Potente in ogni cosa.
Non c’è creatura esclusa nella Sua nuova venuta che segnerà la fine di un regno di morte, per essere l’inizio di una nuova vita.
Ecco, Vita e solo Vita per quella Giustizia che Lui predicò quando molti non lo credettero. Diceva: “Io sono la Vita”. Come ogni parola non cessa di vivere se non giunge a compimento, così la PAROLA sarà per ogni incredulo motivo di vergogna dinanzi all’Onnipotente. Allora grande sarà il pentimento e la prostrazione dinanzi a Lui.
A tal proposito la Rivelazione offre all’umanità la possibilità di comprendere per vedere e correggere, ora che il tempo lo concede, quelle imperfezioni che quel giorno farebbero battere il petto a chi non ha saputo raccogliere la grazia che nella Parola è stata concessa.
Giovanni, l’Evangelista, viene incaricato di informarci circa le condizioni che non ci permettono di essere perfetti dinanzi a Dio e di migliorare dietro il preciso consiglio di Gesù in persona.
Divide, il Maestro, la nostra realtà Spirituale in sette espressioni che chiama Chiese e su di esse pone sette stelle che sono gli Angeli delle sette Chiese. La Luce delle Chiese sono le lampade.
L’umanità, pertanto, viene raccolta nelle Luci che Gesù, in modo così dettagliato, descrive. Chiama le sette Chiese quali: Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia, Laodicea.
Ad ogni Angelo, quale responsabile della Chiesa, Gesù espone ed incide quanto sia importante conoscere lo stato di salute spirituale di tale comunità e donare nella Sua Infinita saggezza il modo per risolvere le mancanze fino ad ottenere il premio per il vincitore.
Ci chiama, il Cristo, ad una verifica con la Sua Maestà e nella Sua Regalità ci invita ad informarci per non restare confusi nell’ora della Sua Nuova Venuta.
Non sappiamo né il giorno, né l’ora, ma conosciamo oggi che, essere diligenti nell’apprendere la Sua Rivelazione, vuol dire rispettare la Sua Volontà e realizzarci quali figli ubbidienti e saggi.
Non possiamo – quale preparazione per il Natale terreno del Messia e per la Venuta finale del Cristo – rinunciare ad approfondire le Chiese per godere della correzione che lo Spirito ci dona quale Grazia che ancora una volta gratuitamente da Dio ci viene elargita.

Alba Di Spirito

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