Quanti volti si sono susseguiti dal primo uomo fino ai nostri giorni! Nella memoria dei presenti difficilmente rimane impresso se non l’ultimo e il più vicino. Tutto passa nel contenitore umano fino a non lasciare traccia del passato se non in Dio. L’unica immagine che non necessita di particolari segni umani per essere ricordata è quella che si è identificata durante la vita in Dio.

E’ Dio che ha cambiato le fattezze dei Santi, togliendo la durezza del volto in cambio della Trasparenza dalla quale il Suo Volto fuoriesce con diverse espressioni. I Santi sono nella memoria umana quale volto di Dio che si manifesta in ogni particolare della loro natura, elevandola alla Sua.

Tutto nei Santi diviene “bello” e prezioso perché, dopo aver consumato i tempi dell’umano morendo a se stessi, è fuoriuscito il tempo di Dio con le Sue Divine Fattezze. E’ talmente forte l’attrazione al Santo che si percorrono chilometri per incontrarlo anche dopo la sua morte. E’ proprio in questo che il Santo viene Venerato, perché, nonostante la morte, rimane stranamente vivo in ogni Sua Fattezza; anche la più sbarazzina!

E’ vivo Padre Pio nella bellezza della sua “durezza e severità” ove la trasparenza ha compiuto il MIRACOLO dell’attrazione fatale, fino a lasciare che le genti facessero grandi sacrifici per quel TUTTO che oggi diremmo “non è più”. Il Santo RIMANE e nessuna storia può cancellare la Sua totale trasformazione ed assuefazione nel Divino cui è appartenuto. Come la roccia muta con il soffiare dei venti e con le acque che l’aggrediscono, così è il Santo che, sotto la pioggia dello Spirito e del Suo Vento, cambia totalmente aspetto.

E’ pioggia che lavora non sulla corteccia ed è Vento che Soffia per cancellare ogni imperfezione. Il tutto è Opera Divina che dall’interno realizza l’uomo che nell’essere NUOVO diviene ricco di NUOVA LUCE.

Il mondo ha bisogno del Volto di Dio che Sorride e che consola e, nei Santi, Dio ha concesso al mondo di riconoscerLo ed amarLo, proprio in quell’opera di cambiamento da Lui realizzata in ognuno di loro. Lasciarsi invadere dalla Grazia della Luce è l’auspicio, a cui ogni creatura deve tendere fino a desiderare, come S. Paolo, di non essere più lei a vivere ma che sia Cristo a vivere in Lei.

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