Non c’è modo peggiore per far morire il piacere se non la meccanicità e l’ovvio di ogni cosa.

Il Sole, nella Sua sede quale Luce e calore, giorno dopo giorno offre di Sé ad ogni vivente la sua immagine nel presente del vivente. Pur essendo immobile e ricco delle stesse sostanze, diviene nuovo perché colui che lo guarda è nuovo. Tale novità la si ha in quanto l’uomo dell’ultima ora si accorge e vive la bellezza di quel Sole da lui mai conosciuto prima.

E’ così che diviene portatore ed annunziatore che il Sole è la vita per la terra. Se non vi fosse lui, l’uomo, il sole non perderebbe le sue proprietà, ma chi canterebbe le sue lodi?

E’ la vita che partecipa che rende le cose di Dio belle per quanto l’altro riesca ad accorgersene.

Il Rosario è ricco in se stesso della vita di Dio prima ancora che il Suo Verbo si incarnasse e prendesse l’identità di uomo fra gli uomini. In esso, ogni attimo della Sua Venuta sulla terra viene annunziato e trasmesso per lodare Dio quali partecipanti attivi a tale bellezza e potenza.

Come il sole brilla e riscalda e l’uomo sente il suo calore e ne apprezza il potere della Sua Luce, così è del Rosario, quale scoperta quotidiana della Vita di Gesù che non si ripete se non in ogni uomo che ne viene a conoscenza.

Non basta sentir dire che il sole è bello e salutare, è necessario vedere e provare quanto le parole siano vere.

Nei tempi il Rosario, cioè l’annunzio della Vita di Gesù con Maria (Sua Madre) è stato vissuto quale momento da riportare perché scritto e suggerito. Niente di male, anzi l’informazione ha avuto i suoi frutti in un tempo in cui poteva far comodo dire ciò che gli altri in comodi libretti avevano scritto, togliendo però la bellezza della scoperta del vissuto con il contenuto. 

E’ come mangiare un frutto già masticato, che perde di piacere solo perché è passato nella bocca di altri.

La Vita di Gesù deve essere il frutto di ciascun invitato alle nozze e proprio Lei, Maria, realizza tale invito. Per poter salvare tale gusto, è necessario che chi conosce Gesù si assuma la responsabilità di annunziarLo secondo ciò che conosce di Lui, senza temere il giudizio di Sua Madre.

E’ Lei, Maria, che conduce per mano tutti quelli che gridano al mondo la preziosità della Vita di Dio con gli uomini, purché quel grido sia farina di ciascun sacco.

 

Si può salvare il Rosario dalla ripetitività meccanica ed inutile in quanto i tempi dimostrano che l’uomo vuole creare da se stesso il piacere del suo sapere.

E’ bello accorgersi che si possiede la Vita del Salvatore nella mente, nel cuore e che si è pieni di Lui al punto da esigere l’annunzio che Lui stesso ha richiesto.

Andate”, dice Gesù, “e fatemi conoscere!”.

Quale meravigliosa Via il Rosario per rispondere: “Lo farò volentieri, Signore!”.

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