Seguire Gesù vuol dire abbracciare la Sua Vita e uniformarsi alla Sua MISSIONE. Gesù è il SALVATORE. Salva Colui che va a soccorrere i naufraghi, i bisognosi, i moribondi, i morti. Non avrebbe alcun senso essere la salvezza senza abbracciare la sofferenza. Gesù è la SALVEZZA e, pertanto, abbraccia la Sofferenza di chi deve essere salvato.
L’umanità nasce nel dolore, vive nel dolore e muore nel dolore. Non conosce l’umanità, e l’uomo in essa, ciò che accade oltre l’ultimo dolore terreno, la morte, ma, la Salvezza che annunzia che oltre la morte visibile c’è quella invisibile. La prima è conclusiva quale ciclo terreno, la seconda è vivente quale espressione eterna.
C’è, pertanto, la morte terrena e la morte eterna. La prima rende l’uomo impotente sulla terra e lo induce a riflettere che tutto è vanità perché tutto passa. La Seconda invita l’uomo a CREDERE in Colui che oltre la Morte testimonia di VIVERE ANCORA.
Lui, la Salvezza, superando la prima morte e risorgendo, dice agli uomini che persino la morte è da Lui vinta, garantendo la continuità nella vita eterna. Così come l’UOMO dei dolori, Gesù di Nazareth,muore e risorge, anche l’uomo terreno deve percorrere il tragitto della prima morte per sfociare nella RESURREZIONE per la VITA ETERNA. L’uno è il preludio dell’altro se l’uno vive nella certezza che l’ALTRO è di conseguenza.

Tutto se vissuto con la LUCE che già ha percorso tale momento, Gesù! Come può l’uomo carnale concepire la seconda morte se non entra nella consapevolezza della vita quale RESURREZIONE dalla morte stessa? Come può l’uomo credere in un delirio che condanna eternamente la sua esistenza se non crede alla vittoria visibilmente conquistata da Cristo morendo e risorgendo?
Solo coloro i quali passano il turno della prima tappa possono intendere le COSE della seconda. Dice Gesù: “Come puoi credere in ciò che non vedi?”. Solo coloro che credono e conoscono Gesù di Nazareth possono testimoniare il contrario di ciò che si è visto. Il testimone VEDE il RISORTO ed annunzia tale evento con la CERTEZZA di chi sa fino ad affrontare, per tale verità, la morte.

Lo stesso testimone, entrando nella VERITA’ che è RIVELAZIONE sa che la pena mortale non può fermarsi se non sfocia nella RESURREZIONE di VITA ETERNA. Il treno funebre non ha stazione in cui fermarsi se non viene condotto da Cristo perché nella sua méta nulla lo può fermare se non la stessa morte all’infinito.
E’ per questo che l’UOMO dei DOLORI invita noi, poveri mortali destinati alla morte eterna, ad interrompere questo viaggio macabro abbracciando la SALVEZZA che VIENE dal CIELO. E’ l’invito di Gesù il RISORTO che ci deve convincere che oltre la SUA LUCE nulla vieta alle tenebre di essere tenebre. E’ il Sole che pone fine alla notte e nel Sole l’umanità deve ritrovarsi se vuole sperare di fermare la corsa della Sua mala Sorte.
A Gesù ogni infinito ringraziamento.

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