C’è modo e modo per acquisire la consapevolezza di essere nella Volontà di Dio. Alcuni pensano che credere in Lui sia il pensarlo secondo l’esigenza che esiste interiormente; altri affidandosi alla già impostata tradizione religiosa e lasciandosi guidare con le regole ed i programmi in essa sviluppati; altri ancora, pur nascendo sia per essere liberi ricercatori di Dio secondo la propria natura, o pur ritrovandosi inseriti in questo o quel contesto religioso, imboccano la via della “Novità” che mette a dura prova tutte le altre. Gesù dice: “Io sono la Via!”. Abbraccia con tale affermazione tutte le altre, ponendole al di fuori di Lui. Si propone quale unica ed ultima spiaggia per una umanità che fino ad allora poteva e doveva accontentarsi di essere di qua o di là per essere in Dio. Ma Dio si è fatto Carne nel Suo Verbo ed è venuto ad abitare fra gli uomini per condurli nella Sua Via, ascoltare la Sua Verità e farli ritrovare Vita nella Sua Vita. Pochi lo hanno accolto e riconosciuto, ma a quelli che lo hanno fatto ha dato loro di diventare “Figli di Dio”. Spazza via, Dio fra gli uomini, l’Emmanuel, ogni pensiero che desideri scoprire la nuova terra mediante viaggi pure confezionati dal tempo delle varie credenze, le quali copiosamente arricchite nei culti più o meno appariscenti, alimentavano l’illusione di aver trovato Colui che tutto può: Dio! Ma tutto questo ha avuto il suo arresto perché Dio stesso ha fermato ogni corsa che lo chiamasse in causa. Stravolgendo ogni studioso, ogni appartenenza, ogni mèta raggiunta, Lui si pone quale UNICA SALVEZZA e UNICO PARADISO nella Persona di Gesù di Nazareth. Uomo dalla apparente normalità di vita, ma dalla consistente e unica natura Divina. Uomo che vive con gli uomini nella normalità della vita quotidiana che ha, però, l’obiettivo di annunziare e invitare il popolo ad entrare nella Sua Verità. L’unica, perché è di Dio Stesso! Il problema che i colti manifestano è quello di essere loro i ricercatori di Dio e, ancora di più, di averlo già trovato quale frutto delle loro già affermate posizioni e organizzazioni. Ma Dio falcia ogni realtà già costituita, senza badare all’offesa che poteva procurare.

Entra con autorità in quella fascia di umanità che Lui stesso aveva “coltivato” sin dai tempi di Abramo, lasciandosi chiamare quale Dio di Abramo e di Isacco e di Giacobbe. Dio che prosegue poi con Davide e poi ancora con Giuseppe, sposo di Maria. Entra nel mondo, Dio, innestandosi alla Sua Via mediante il riconoscimento di Giuseppe che lo “adotta” quale figlio. Pur sapendo perfettamente che la provenienza di quel Bambino era Divina e che il grembo di Maria, sua sposa, non aveva mai conosciuto uomo, affronta la durezza di una vita coltivando Dio fra le sue braccia sin dalla sua nascita. Gesù entra a far parte del mondo perché Giuseppe diviene suo padre per il mondo. Pur essendo Dio in terra, vive da “figlio di Giuseppe” per coloro che lo conoscono e lo sentono parlare. Spezza Gesù tale verità, anteponendo ad essa quella per la quale è venuto sulla terra: dichiarare al mondo di essere il Figlio di Dio! Il suo innesto in Giuseppe, che lo accoglie e lo legalizza quale suo figlio, fa sì che la Via tracciata da Dio nei tempi per farsi riconoscere sia portata a compimento. Il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe non ha un seguito se non nel Dio con gli uomini, l’Emmanuele, il Messia. Falcia Gesù, con la sua affermazione di essere il Figlio di Dio, gli stessi depositari della verità che il Padre Suo aveva loro consegnato tramite il Suo parlare mediante i profeti e tramite la Legge che a Mosè aveva affidato. Falcia il loro essere portatori ed esecutori del programma di salvezza. Chiusi nel culto della Volontà di Dio e non nella Luce di chi lo conosce, commettono ciò che già era stato predetto, e cioè che il Messia non sarebbe stato accolto in casa sua. Addirittura muore tramite la non conoscenza della Sua Persona e con la Sua Morte si cerca ancora di salvare il culto che si nasconde dentro una falsa fede. Eliminare la Verità per mantenere la verità delle interpretazioni, dei legami delle generazioni, degli affetti e delle abitudini umane è compito di chi vuole riempire il mondo di ciò che il mondo già possiede: la falsa credenza! Ma Dio ama il mondo fino a sopportare ogni sua mancanza e fino in fondo vive la Sua Vita fra la gente che tanto ha amato, donandosi vittima per l’espiazione della colpa di una umanità schiava della morte. Risorge Dio dalla Morte e la vince con il grido dell’Amore che non condanna, ma che sussurra: “Al mio ritorno troverò ancora la Fede sulla terra?”.

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