L’ascesa di Francesco, qual pecorella di Dio, è così illuminante che funge da Via per tutti coloro che vogliono seguirlo.

La Sua Vita è segnata da punti che fanno di Lui una delle più belle stelle dell’universo. Si accende per amore e si infiamma di una Luce incandescente quando sa penetrare ogni lettera pronunziata dal Suo Maestro Gesù

Fa del Vangelo i punti su cui tracciare le linee del Suo Operare e vive assaporando il dolce nettare del Verbo. Gode della Parola, quale cibo succulento e degno di essere assaporato nella pienezza della sua breve , ma intensa vita.

Nella Sua profonda umiltà sprigiona quella forza soprannaturale tipica del Suo Maestro e viaggia nei cieli raggiungendo mete lontanissime. Porta con Sé l’elasticità della comprensione evangelica che non produce in Lui alcuno scandalo per altre civiltà.

Sorride con la passione di chi non è solo e realizza, con quel sorriso, la fusione di tiepida carezza in chi lo incontra. Incute un curioso desiderio di conoscenza verso quella Forza che ha saputo trasformare in sì tanta bellezza una creatura umana e fragile come tante.

Realizza l’infinito, aprendo le braccia ad ogni punto che segna la terra quale estremo dall’altro e Lui ne tiene il filo dell’unità. Porta con Sé il Sì di Dio, nell’essere l’Eletto per eccellenza, dal quale molte creature avrebbero da Lui riconosciuto il Creatore.

Riesce, Francesco, a comunicare con ogni forza della natura, annunziando che nella fratellanza ogni elemento diviene parte essenziale della Famiglia di Dio. Chiama, così, fratello il sole, sorella la luna, sorelle le stelle, l’acqua ed il genere umano, amandolo al di sopra di qualunque amore.

Si uniforma così al Suo Maestro, facendogli mostrare il Suo Volto. Potrebbe, senza alcun dubbio, esclamare: “Chi vede me vede Colui che mi ha scelto”; o ancora: “Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me, come l’Apostolo asserisce”, ma rimane invece terra.

Fino alla fine abbassa la Sua natura, raggiungendo quella terra che gli rende possibile la collocazione massima per la Sua preghiera. Si ritrova nell’umile terra senza alcun potere e forza in Sé ed in tale umiltà fiorisce, quale primavera profumata per la sola Gloria di Dio.

Ama, Francesco, come ama l’acqua quando produce vita e genera ardore e passione nei cuori che penetrano il Suo amore. Porta le pecorelle al Suo Pastore e le prepara per essere terra fertile per la Semina della Parola, affinchè essa possa produrre frutti per la Gloria di Dio.

Gesù è il Suo UNICO ed ASSOLUTO Bene e rimane a Lui ancorato come il tralcio è attaccato alla vite. La Linfa del Suo Gesù lo percorre fino a lasciargli i SEGNI della SUA più elevata passione.

E’ folgore d’amore la risposta di Gesù su Francesco che, trafitto dalle piaghe del Suo BENE SUPREMO, si unisce a Lui nella riverenza a fare di Lui ciò che l’Altissimo desidera.

Francesco vuole ciò che Gesù vuole e Gesù lo ha voluto sulla Sua CROCE, mostrando di Lui il volto dell’amato da Dio oltre ogni confine umano.

Alba Di Spirito

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