Lungo è il tempo dell’attesa e pesante il fardello che gravava sull’umanità stanca e schiava.

Ora dopo ora, la Parola di Dio donava forza come il suono del tam-tam. Incurante di ogni avvenimento viaggiava senza sosta e l’unico suo riposo era Betlemme.
Passava di Bocca in Bocca; entrava in orecchi e incideva il percorso, segnando, tempo dopo tempo, il segno della via maturata.
Si faceva leggere il parlare di Dio dagli esperti che sostenevano l’avverarsi degli annunci mediante previsioni e studi.
Ciascun “intenditore” tracciava quella mappa ed indicava il presunto tesoro secondo le aspettative e le limitazioni umane.
Solo Lei, la Parola, rimaneva ferma e chiara senza mai correggere ciò che già era stato annunziato.
Muoiono gli Uomini specchi di Dio, i Profeti, uccisi per la stessa profezia. Sangue dopo sangue il tappeto umano si colora e le urla dei sopravvissuti gridano giustizia.

Come ogni cosa finisce se nella verità, con l’avverarsi degli eventi e muore; se nella menzogna, come neve al sole sciogliendosi e perdendosi nel nulla, così la Profezia, Vera e Forte, si avvera e ferma la sua corsa a Betlemme. Piccolo paese della Galilea, insignificante luogo in un mondo ove le grandi potenze alzavano i loro superbi troni con i loro falsi dei.
Roma, la divina senza Dio, l’Egitto, l’eterno senza cielo. L’una confidando in quel Cesare pazzo e privo di ogni divinità, l’altra in un potere ove il lusso e le superstizioni animavano il Palazzo e inumidivano la terra con il sudore degli schiavi usati quale via su cui poggiare i piedi.
I due “Regnanti” pavoneggiavano il loro potere mentre Dio incalzava con l’avverarsi della Sua Incarnazione.
Chi avrebbe mai pensato che il tempo dell’idolatria si sarebbe fermato a Betlemme?
Chi avrebbe mai immaginato un Dio Onnipotente, Onnisciente, Infinito che si sarebbe fatto carne in una piccola dimora fra la comune gente?
E’ proprio in questa scelta di essere uno fra i tanti che l’umanità sorride non ritenendo possibile che Dio scendesse tanto in “basso”.
Come essere Re e proclamarsi “Liberatore” senza un esercito di uomini con un passato di forti condottieri capaci di combattere per il loro Sovrano?
Certamente fa parlare l’attesa, quasi con la sola esclamazione dell’ohh…!
Invece è proprio in tutto questo non possedere nulla della terra che il Re dei tempi della Verità, della Legge, dei Profeti è ricco della Sua Vera Ricchezza.
E’ ricco del Potere del cielo che non ha bisogno di uomini per vincere in quanto è Lui che deve lottare per loro. Lui deve essere il loro condottiero, il loro Salvatore, il loro Dio. Lui contro tutto e tutti perché Lui è Dio!
Benvenuto Dio fra la Tua Gente!
Benvenuto Messia!
Benvenuto Emmanuel!
Benvenuto Gesù!
Benvenuto… fra gli uomini che hanno saputo riconoscere la Tua Luce perché essi sono i figli di Dio!

Alba Di Spirito

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